mercoledì 8 aprile 2015

Le alborelle

le alborelle della nostra tavola

   Se siete mai stati sul lago di Garda, avrete di certo presente quei pesciolini argentati che sguazzano in superficie, muovendosi in copiosi banchi. Sono le aole (à-o-le), termine del dialetto bresciano con cui sono comunemente conosciute le alborelle. Questi pesci di lago, un tempo molto diffusi in tutti i laghi della Lombardia e in particolare nel Basso Garda, oggi sono considerati quasi una rarità.


   Solitamente le aole vengono servite fritte o marinate e  a rendere questo piatto ancora più caratteristico è proprio la marinatura in aceto e in olio d’oliva, prodotti proprio in queste località. Per saperne di più vi invitiamo a consultare la sezione ricette.

   Un'altra prelibatezza sono i Bigoi con le Aole (tipici soprattutto della sponda lacustre veneta). I Bigoi sono simili a grossi spaghetti, che vengono conditi con le alborelle, un filo d’olio e uno spicchio di aglio.

   In passato le alborelle erano considerate un piatto povero, con cui i pescatori si sfamavano abitualmente. Oggi invece sono una pietanza raffinata, spesso servita come antipasto o aperitivo.

   Curiosità: Dalle loro squame si ricavano cristalli di guanina, utili alla fabbricazione di una sostanza, nota come tintura d’Oriente, che viene usata per la creazione di perle artificiali.

2 commenti:

  1. Impanate e fritte le aole sono un piatto delizioso!! Consiglio a tutti di fare un salto sul lago d'iseo, dove d'estate, in molti paesi, ci sono feste dove le servono in piatti abbondantissimi!!! da leccarsi i baffi!!

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